Affiliate marketing: come funziona

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Affiliate marketing: come funziona

Affiliate marketing e business online

Nelle sessioni di consulenza e-commerce una delle tematiche trattate è l’affiliate marketing.

Nel precedente articolo ho trattato tre diverse modalità di fare business online. In particolare ho trattato i temi dell’e-commerce, del dropshipping e delle affiliazioni, prevalentemente in un’ottica comparativa. Nel presente articolo voglio soffermarmi in maniera più dettagliata sull’affiliate marketing.

Prima di iniziare l’articolo voglio invitarti nella Community Facebook dedicata ad imprenditori e professionisti. Troverai una raccolta di articoli e materiale dedicati alla fiscalità e al business.

Per dare una visione più completa cercherò di inquadrare il tema dell’affiliate marketing da due prospettive: quella dell’affiliato e quella dell’affiliante.

Infatti, l’affiliate marketing è uno strumento molto interessante per le imprese vogliono espandere le proprie vendite, esternalizzando in parte le attività promozionali.

Si presenta inoltre come strumento interessante per chi, avendo buone conoscenze del mondo online, e delle modalità promozionali in rete, può intraprendere un business, che se fatto in maniera professionale può generare redditività.

Iniziamo!

Affiliate marketing: la prospettiva dell’affiliato.

In primo luogo occorre ricordare in cosa consiste l’affiliate marketing. Si tratta di un’attività, che potremmo definire promozionale, svolta dall’affiliato in favore dell’affiliante. L’attività promozionale avviene attraverso la segnalazione fatta dall’affiliato, ai potenziali clienti di prodotti, servizi, o di un’azienda. Il guadagno per l’affiliato deriva da una percentuale sulle vendite che l’affiliante riesce a conseguire grazie alle sue segnalazioni.

Chiaramente i guadagni ottenibili da questa attività dipendono da una serie di variabili, tra cui: tipologia di prodotto/i, presenza di prodotti correlati a quello principale, prezzo del prodotto, ciclicità di acquisto, modalità di promozione, investimenti in termini di tempo e risorse nell’attività promozionale, ecc…

L’attività promozionale potrà avvenire attraverso i social, ad esempio costruendo una community su determinati interessi che siano collegati a determinate tipologie di prodotti. Potranno essere effettuate sponsorizzazioni online (facebook, google), o ancora potranno essere utilizzati blog e forum tematici.

Affiliate marketing: i pro ed i contro per gli affiliati

Passiamo ad esaminare alcuni pro e contro nell’ambito delle affiliazioni. 

Tra gli aspetti positivi possiamo sicuramente citare i seguenti:

  • l’avvio di questa attività non necessariamente richiede investimenti cospicui in immobilizzazioni;
  • il business può essere costruito intorno a degli interessi personali;
  • può rappresentare un primo passo, prima di commerciare prodotti in proprio, o anche lanciare un proprio marchio;

Esistono tuttavia degli aspetti che possono essere considerate delle vere e proprie criticità, tra cui:

  • margini eccessivamente bassi. Molte volte le commissioni sono estremamente basse. La situazione peggiora se si promuovono prodotti a basso costo.
  • Tempi di pagamento lunghi. Spesso bisogna raggiungere un ammontare minimo di commissioni prima che queste vengano pagate.
  • Difficoltà nella ricerca di affilianti. Per questo esistono dei portali specializzati, che chiaramente sono a pagamento, riducendo così i margini.
  • Per ottenere dei risultati importanti possono essere necessari investimenti elevati in campagne pubblicitarie, aumentando quindi il rischio di andare in perdita (anche se del resto questo è un rischio intrinseco in quasi tutte le attività economiche).

Avviare un business di affiliate marketing: apertura della partita IVA

Nel momento in cui si decide di avviare un business basato sull’affiliate marketing occorre richiedere partita IVA. Infatti se l’attività è esercitata in maniera continuativa, promuovendo diversi prodotti, non potrà mai qualificarsi come occasionale.

Mi preme ricordare che, l’occasionalità non dipende dall’ammontare dei guadagni, ma dall’ammontare delle “risorse che investiamo”. Quando parlo di risorse non mi riferisco solo al denaro, ma anche al tempo che investiamo nell’attività. Tempo che nell’epoca di internet è letteralmente “tracciato”.

Il primo step da compiere è la scelta del codice ATECO. Individuare un codice ATECO adatto può essere impresa ardua. L’affiliato tuttavia può essere equiparato ad un procacciatore d’affari.  L’attività di procacciatore d’affari consiste nel segnalare all’impresa preponente l’opportunità di stipulare contratti o acquisire ordini di acquisto, senza condurre trattative in merito a tali contratti.
Trattasi di un rapporto di collaborazione atipico, non regolato da norme di legge.

Si tratta di un’attività di impresa, pertanto occorre procedere con l’iscrizione presso il registro delle imprese.

Inoltre, dobbiamo ricordarci che quando avviamo un’attività, nel richiedere la partita IVA, possiamo indicare fino ad un massimo di tre codici ATECO. In questo caso quindi sarebbe opportuno includere dei codici ATECO che possano tornarci utili in futuro, senza che quindi dovremo presentare il modulo variazione dati. 

Se vuoi approfondire il tema del codice ATECO adatto all’affiliate marketing ti consiglio l’articolo specifico che ho scritto

E’ inoltre necessaria l’iscrizione alla gestione INPS commercianti, salvo non operino cause di esclusione.

Aspetti fiscali riguardanti l’affiliato.

Chiarito che per svolgere l’attività di affiliate marketing è necessaria non solo la partita IVA, ma anche l’iscrizione al registro delle imprese, possiamo esaminare gli aspetti fiscali di maggior interesse.

Il primo è la fatturazione. Al momento della prima scrittura di questo articolo, la fatturazione elettronica non è obbligatoria per chi opta per il regime forfettario. Presto lo diventerà anche per loro! Pertanto è molto meglio, da buon imprenditore, iniziare “ad impratichirsi” con la tecnologia di e-invoice.

L’affiliato non vende ai clienti finali, pertanto i destinatari delle sue fatture saranno le imprese affilianti. Le commissioni erogate dall’affiliante, sono soggette all’applicazione di una ritenuta a titolo di acconto.

La ritenuta applicata è del 23% sul 50% delle commissioni. Tuttavia qualora l’affiliato dichiari al proprio committente che nell’esercizio della propria attivita’ si avvalga in via continuativa dell’opera di dipendenti o di terzi, la ritenuta e’ commisurata al venti per cento dell’ammontare delle stesse provvigioni. Per accedere all’applicazione della ritenuta ridotta, la comunicazione all’affiliato dovrà avvenire conformemente alla prassi indicata dall’agenzia delle entrate.

Regime forfettario per l’affiliato

Chi svolge attività di affiliate marketing può accedere al regime forfettario. Tuttavia non è detto che questo regime risulti vantaggioso, data l’indeducibilità dei costi generali, e quindi anche di quelli promozionali. Pertanto se nello svolgimento dell’attività di affiliate state pensando ad investimenti in campagne pubblicitarie, dovreste porvi seriamente il quesito se il regime forfettario convenga o meno!

Affiliate marketing: la prospettiva dell’Affiliante

L’affiliate marketing presenta sicuramente profili di interesse per le imprese affilianti. Infatti creare una solida rete di affiliati, può per le imprese rappresentare un valido strumento per incrementare le proprie vendite.

Di seguito elenco alcuni vantaggi:

  • esternalizzare parte dell’attività promozionale dei prodotti;
  • accrescere la visibilità del proprio brand;
  • maggiore targhetizzazione, avendo accesso a gruppi di interesse per specifici prodotti (ad esempio community, blogger, forum, social, ecc…);
  • costi di promozione connessi ai volumi venduti;
  • costo collegato alla conversione e quindi alla vendita,  e non alla promozione.

Se da un lato però i vantaggi sono notevoli, bisogna comunque considerare le criticità di un sistema di affiliazione. In particolare:

  • costi di ricerca degli affiliati;
  • investimenti in termini di creazione e mantenimento della rete di affiliati;
  • maggiore complessità amministrativa qualora ci si avvalga di un numero elevato di affiliati;
  • riduzione dei margini, in particolare per i beni a basso valore aggiunto.

Personalmente credo che, per un’impresa, avvalersi di una rete di affiliati sia una grossa opportunità, tuttavia tale strategia: A) va pianificata tenendo in considerazione le citate criticità; B) va inserita in una strategia di marketing organica, che non includa solo le affiliazioni.

Implementazione delle affiliazioni: prospettiva dell’affiliante

Partiamo dal presupposto che l’affiliante possa essere o un’impresa commerciale, o un’impresa di produzione. Attraverso un sistema di affiliazioni quindi perseguirà l’obiettivo di accrescere le proprie vendite, o iniziare a commercializzare i propri prodotti tra gli utenti finali (ad esempio se si tratta di un grossista).

Gli step da seguire sono i seguenti:

  • definire una strategia commerciale di medio termine, definendo gli obbiettivi ed i risultati attesi. La definizione degli obbiettivi principali può essere segmentata in “sotto-obiettivi”, o ancora in obiettivi di breve termine;
  • stabilire i canali promozionali che gli affiliati dovranno/potranno utilizzare;
  • definire “l’identikit” dell’affiliato ideale (ad esempio blogger, gestore di forum tematici, soggetti muniti di partita IVA, competenze in materia di social network ecc…);
  • predisposizione delle condizioni contrattuali. Si tratta di un aspetto molto importante, in quanto non solo definisce i termini del rapporto, ma in base alle condizioni economiche pattuite potrà determinare una maggiore o minore attrattività del programma per gli affiliati;
  • adozione di tecnologie in grado di implementare correttamente il sistema di affiliazione (es. sito di e-commerce, e sistemi di tracking, piattaforme di terzi).

Aspetti fiscali dell’Affiliate marketing: prospettiva dell’affiliante

Non vi sono particolari criticità. Essendo l’affiliante un’impresa, avrà già il suo impianto contabile, avrà già effettuato l’iscrizione presso il registro delle imprese, con i relativi codici ATECO. L’affiliante come detto, venderà direttamente ai clienti, e dovrà periodicamente, in base alle condizioni contrattuali, procedere con la liquidazione e pagamento delle commissioni spettanti agli affiliati. Ovviamente, maggiore è il numero di affiliati, e minore è il tempo di pagamento, maggiore sarà lo “sforzo amministrativo” da parte dell’affiliante. Pertanto qualora il sistema di affiliazione raggiunga elevati volumi, sarà necessario deputare una risorsa alla gestione delle affiliazioni.

L’affiliante riceverà quindi fatture dagli affiliati. E’ importante che:

  • nella fattura siano riportate correttamente le ritenute sulle commissioni, così come stabilito dalla normativa tributaria;
  • Nel caso in cui si applichi la ritenuta “ridotta”, l’affiliante sia in possesso della corretta documentazione rilasciata dall’affiliante.

Caso in cui gli affiliati non siano residenti in Italia

In tali casi, l’affiliante riceverà fatture da soggetti esteri. In base alla residenza fiscale di tali soggetti occorrerà verificare la corretta applicazione dell’IVA. Nelle operazioni intracomunitarie, andrà generalmente applicato il reverse charge, quindi l’affiliante riceverà una fattura priva di IVA, dovendo poi emettere una fattura integrava, al fine di liquidare correttamente l’imposta sul valore aggiunto. In questi casi non dovranno essere applicate ritenute sulla commissione, in quanto si applicano solo per operazioni ricevute da soggetti residenti.

Bisognerà poi valutare ulteriori adempimenti, tra cui l’esterometro, e la presentazione dei modelli INTRASTAT.

 

 

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Raffaele Marino
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